martedì 4 ottobre 2016 alle ore 21 nel salone nuovo delle opere parrocchiali di san Pellegrino.

Settantacinque anni dopo. L’esperienza di san Pellegrino:
don Angelo, i suoi giovani, don Pasquino Borghi.

Interverranno:

  •   il prof. Giuseppe Giovanelli, storico della Chiesa reggiana;
  •   Paolo Burani, storico e nipote di don Angelo;
  •   l’on. Pierluigi Castagnetti, ex vicepresidente della Camera dei Deputati.
  • Modererà: il dr. Alberto Ferraboschi.

I CRISTIANI DI FRONTE A SCELTE DIFFICILI

Settantacinque anni fa, nell’ottobre del 1941, un giovane prete di ventinove anni, don Angelo Cocconcelli, entrava come parroco a san Pellegrino, una delle parrocchie più povere della Diocesi. Egli era prete da cinque anni, la maggior parte dei quali passati in Germania, come cappellano degli operai italiani, che il Reich di Hitler aveva ingaggiato per sostituire coloro che erano stati chiamati alle armi. Grazie alla sua intelligenza vivace e alla frequentazione dei preti tedeschi, egli si era reso conto di cosa fossero il nazismo e il suo alleato fascista, che nel 1938 aveva esteso all’Italia le leggi razziali tedesche. Fu così, che nella sua parrocchia i giovani maturarono l’opposizione a un regime oppressivo, che aveva trascinato l’Italia in una guerra d’aggressione, sempre più disastrosa. Dopo l’8 settembre 1943, data della resa dell’Italia e dello sfaldamento dell’esercito e dello Stato, don Angelo entrò nella Resistenza.

Non fu l’unico. Molti dei suoi giovani si sottrassero alla leva della Repubblica di Salò e entrarono nelle file dei partigiani. Anche molti preti aprirono, come don Angelo, le porte delle canoniche a fuoriusciti, a ebrei, a prigionieri alleati evasi dai campi di concentramento. Uno di questi fu don Pasquino Borghi. Egli era stato missionario comboniano in Sudan, si era gravemente ammalato ed era ritornato in Diocesi, diventando, nell’ottobre 1943, parroco di Tapignola, una frazione di Villaminozzo. Lì ospitava prigionieri inglesi e americani evasi. Nel gennaio del 1944, si incontrò, nella canonica di san Pellegrino, con don Angelo e con Giuseppe Dossetti, che lo esortarono a mandar via i suoi ospiti. “I fascisti sanno che cosa stai facendo, è troppo pericoloso”, gli dissero. Lui rispose: “Dove posso mandarli? C’è la neve, fuori, e nessuno li vuole”. Dopo pochi giorni, venne arrestato, processato per tradimento all’insaputa del Vescovo Brettoni, e fucilato la mattina del 30 gennaio 1944 al Poligono di Tiro, assieme ad altri otto antifascisti.

Che cosa spinse questi giovani (don Pasquino aveva 39 anni) a fare scelte così compromettenti? Per noi, è molto difficile renderci conto di quanto fosse ristretto e chiuso l’orizzonte entro il quale vivevano gli italiani, di quanto fosse ossessiva la propaganda del regime. In più la guerra era arrivata in casa nostra, spaccando in due il nostro popolo, con le conseguenze crudeli di una guerra civile. Il problema dell’uso della violenza era divenuto una triste realtà. All’aspirazione alla libertà e alla giustizia, si mescolavano spesso ideologie crudeli e antidemocratiche, ed emergevano talvolta odio e vendetta personali.

Eppure, questi giovani scelsero; certo, con sofferenza e dubbi, ma in nome di ideali che attingevano dalla convinzione dell’uguale dignità dell’uomo, tratta dall’unica fonte che avevano a disposizione, il Vangelo.

Conoscere il loro percorso è importante anche per noi. Noi più anziani godiamo di una libertà che altri hanno pagato; e, assieme ai più giovani, dobbiamo trovare motivazioni altrettanto forti, con una riflessione altrettanto consapevole e sincera, per fare scelte difficili, quelle che competono a noi, in un mondo del tutto mutato, ma che pone di fronte alle stesse sfide, il rifiuto o l’uso della violenza, la giustizia verso tutti, una solidarietà senza confini.

Ricordare questi fratelli cristiani non è solo un dovere, ma una grande opportunità, per confrontarci con loro, con i loro ideali, i loro dubbi, le loro angosce, le loro difficili scelte. Per questo, invitiamo a una conferenza, che avrà luogo durante la Sagra.

il volantino pdf

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