Il Vescovo Camisasca ha ufficialmente intitolato la nostra
l’Unità Pastorale del Buon Pastore e di San Pellegrino a SANTA MARIA MADDALENA

MEMORIA SULL’INTITOLAZIONE DELL’UNITA’ PASTORALE
DELLE PARROCCHIE DI GESU’ BUON PASTORE E DI SAN PELLEGRINO A REGGIO EMILIA

  1. Nel settembre 2012 le due parrocchie sono state poste in unità pastorale dal vescovo mons. Adriano Caprioli. La parrocchia di Gesù Buon Pastore era sorta nel 1969, con stralcio proprio da san Pellegrino, in considerazione del grande sviluppo della città verso sud. La parrocchia di san Pellegrino, invece, era stata istituita nel 1770, anche se è attestato un oratorio fin dal IX secolo. La chiesa parrocchiale è stata costruita dopo l’erezione della parrocchia nel 1776, ad opera di Barlamo Vergnani, architetto reggiano, al quale si debbono anche le chiese di san Pietro in Barco e di Montecavolo. Inoltre, egli ha costruito le volte della nostra Cattedrale.
  2. La parrocchia di san Pellegrino fu eretta nel 1770, perché nel 1769 il Duca di Modena aveva soppresso dieci parrocchie, le cui chiese si trovavano all’interno delle mura della città di Reggio, incamerandone i beni. Una di queste parrocchie, quella più estesa, era la parrocchia di santa Maria Maddalena, che comprendeva una parte della zona sud della città, partendo dall’oratorio del Cristo, ma estendendosi soprattutto fuori Porta Castello. La chiesa parrocchiale sorgeva nell’attuale Piazza Fontanesi. In occasione di un restauro degli anni Ottanta, era stata disegnata nel pavimento della piazza la pianta della chiesa. Adiacente, vi era un monastero di monache benedettine. Parecchi arredi della chiesa si trovano ora nella chiesa di san Pellegrino, alcuni con documentazione certa, altri con attribuzione probabile. In particolare, vi sono due pregevoli busti di legno e stucco argentato, rappresentanti uno santa Maria Maddalena e uno san Pellegrino. Essi sono in corso di restauro.
  3. I confini della parrocchia di santa Maria Maddalena sono documentabili con certezza per la parte dentro le mura (vedi il libro di Vittorio Nironi sulle Case di Reggio nel Settecento). Per la parte fuori dalle mura, dipendiamo dal materiale dell’Archivio della Diocesi. In esso, sono presenti gli “Stati di Popolazione”, cioè l’elenco di tutti i parrocchiani con indicazioni generiche del luogo di abitazione (i numeri civici compaiono nell’Ottocento). Sono indicate le località del Quinzio, di Bazzarola, del Buco del Signore, della Baragalla, della Canalina, di Ca’di Rocco, fino al Cimitero e al Mercato. L’identificazione del Mercato è particolarmente interessante. Nella memoria di alcuni anziani rimane il mercato dei prodotti della campagna, che si effettuava nell’area compresa tra via Pariati, via Cecati e la circonvallazione. La casa fatiscente accanto al Seminario, prospiciente la circonvallazione, era la bottega del maniscalco. Fino agli anni Cinquanta del secolo scorso esisteva, all’incrocio tra via Cassoli e la circonvallazione, la locanda “della Maddalena”. In conclusione, il territorio della parrocchia del Buon Pastore apparteneva integralmente alla parrocchia di santa Maria Maddalena.
  1. I Consigli Pastorali delle nostre due parrocchie hanno proposto al Vescovo di intitolare l’Unità Pastorale a santa Maria Maddalena, ricuperando così un toponimo importante della nostra comunità cittadina. Va notato anche che la figura di santa Maria Maddalena è particolarmente affascinante: ella viene identificata con la peccatrice di Luca 7, è l’”apostola degli apostoli”, la prima testimone della risurrezione di Gesù. Esiste una devozione pressoché millenaria nell’oratorio del monte Ventasso. Il Guercino l’ha mirabilmente rappresentata nella grande Crocifissione dell’Altare di Città nella Basilica della Ghiara.Il Vescovo Massimo ha accolto questo desiderio e così d’ora in poi l’Unità Pastorale delle parrocchie di Gesù Buon Pastore e di san Pellegrino si chiamerà Unità Pastorale “Santa Maria Maddalena”.
  2. Va precisato che l’Unità Pastorale non ha personalità giuridica, né civile né canonica: continueranno ad esistere le due parrocchie, che manterranno il loro nome. Il nome dell’Unità pastorale, come già avvenuto in altri casi, vuole esprimere un legame con la storia e un indirizzo pastorale: vedi le UP “Giovanni Paolo II” a Ospizio, “Madre Teresa” a Pieve Modolena, “Madonna della Neve” a Gavasseto e l’UP “San Lorenzo” tra Coviolo, Baragalla e Preziosissimo.
  3. Il senso dell’intitolazione a Santa Maria Maddalena, oltre alla reminiscenza storica, sembra essere anzitutto la sottolineatura del primato dell’amore per Gesù: questo ci permette di superare gli inquinamenti moralistici che troppo spesso affiorano nella predicazione e nella mentalità del popolo cristiano. Maria Maddalena rappresenta la “gerarchia parallela”: vi è nella Chiesa una gerarchia istituzionale, che è visibile, verificabile con criteri di legittimità; ma esiste anche una gerarchia nascosta, che è più importante, che è quella appunto dell’amore. Inoltre, la memoria di santa Maria Maddalena ci orienta ad avere attenzione per le persone più deboli e per quanti magari con una certa facilità giudichiamo; tante volte, infatti, come dice san Paolo, dove ha abbondato il peccato ha sovrabbondato la grazia. Infine, la memoria della nostra Santa ci invita a riflettere sul ruolo della donna nella Chiesa.6 aprile 2014

Perché S.Maria Maddalena

Maria Maddalena è l’”apostola degli apostoli”, colei che ha amato di più e per questo ha avuto il dono di essere la prima a riconoscere il Signore Gesù risorto (Gv 20). Gesù l’aveva liberata dalla possessione demoniaca (Lc 8,1) e per questo ella lo seguiva, assieme ad altre donne, fatto del tutto singolare nell’ebraismo. Anche se non possiamo identificarla con certezza con la peccatrice del capitolo 7 del Vangelo di Luca, il suo atteggiamento verso Gesù corrisponde bene a quello della donna perdonata, consapevole della grandezza del suo debito e quindi riconoscente con un amore che supera la misura della reciprocità. Ella, assieme a Maria, madre di Gesù, rappresenta bene la dimensione femminile della Chiesa, come anche l’altra Maria, la sorella di Lazzaro e di Marta, che il Vangelo (Lc 10,38ss.) presenta “seduta ai piedi di Gesù” nell’atteggiamento del discepolo.

Per la nostra parrocchia, Maria Maddalena è la seconda patrona dopo san Pellegrino. Infatti, la nostra chiesa era in origine un piccolo oratorio, che dipendeva dalla parrocchia dedicata alla nostra santa entro le mura cittadine, precisamente dove ora si trova piazza Fontanesi. Accanto, vi era un monastero di monache benedettine. La parrocchia venne soppressa assieme ad altre nove nel 1769, dal Duca di Modena, che ambiva incamerarne i beni. La chiesa venne abbattuta e molti arredi vennero trasferiti nella nostra parrocchia, che era stata costituita nel 1770 per il servizio dei “borghi” fuori porta Castello e che avrebbe avuto nel 1776 la nuova chiesa, quella attuale.

E’ bello accostare san Pellegrino e santa Maria Maddalena: essi esprimono due dimensioni del cristiano: il pellegrinaggio, l’estraneità al mondo, al quale pure partecipiamo, poiché abbiamo una speranza più grande; e l’amore, lo stare con Gesù, la riconoscenza per il suo perdono e la sua bontà, riconoscenza che deve poi diventare carità e perseveranza.